giovedì 2 dicembre 2010

Dublin


Ciao a tutti, come si capisce già dal titolo oggi vi racconto il mio weekend irlandese.
Nel post precedente vi ho raccontato di quanto fossi stanca e depressa qui, ma questo weekend fuori dall’Inghilterra mi ha dato una nuova carica.
Il viaggio è iniziato la mattina molto presto, sveglia alle 5 e volo alle 7:30. Praticamente alle 10 avevamo già posato i bagagli in albergo ed eravamo in giro per la città. La prima impressione non è stata delle migliori, quello che ho pensato subito è che Dublino non fosse niente di speciale.
Il nostro ostello era in centro, per chi conosce Dublino, in Harcourt Street vicino il parco  St Stephen’s Green. Abbiamo percorso Grafton street, entrando ed uscendo dai negozi per ripararci dal gelo.


Penso di non aver mai provato in vita mia un freddo del genere. Praticamente era come se delle ondate di spilli attraversassero i tuoi vestiti e ti colpissero fino a dentro le ossa! Sembra esagerato, ma il vento del Nord è talmente gelido da farti mancare il fiato. Comunque impavide, abbiamo proseguito fino al Trinity College e abbiamo visitato il museo e la biblioteca interna. Niente di eccezionale. Come ho già detto l’impressione iniziale è stata davvero deludente, neanche quando ho visto Temple bar mi sono entusiasmata più di tanto. Comunque torniamo in albergo per riposare un po’ e la sera usciamo per andare a mangiare. Ed è stato proprio allora che ho rivalutato la capitale irlandese. La notte avviene una vera e propria trasformazione! La città è come se risplendesse mostrando nuove luci e colori, le persone invadono le strade animandole chiassosamente. Il fiume che attraversa la città, calmo nonostante il vento, rispecchia le abitazioni basse che costeggiano le rive. E poi, Temple bar, con tutti i suoi pub caratteristici in legno da cui esce profumo di stufato di carne misto al malto della Guinness il cui profumo è inconfondibile! E ancora, artisti di strada e musica irlandese che attraversa le strade e che rallegrano le serate ai turisti. E’ proprio questa atmosfera che rende unica la città e che la riscalda nonostante il freddo glaciale.


Ma lo spettacolo migliore è offerto proprio dal pub Temple Bar, quello rosso che ha dato il nome alla strada. Ho avuto la fortuna di vederlo addobbato con le luci natalizie ma immagino che sia bello tutto l’anno. Come da brave turiste abbiamo preso lì la nostra prima Guinness, e ce ne siamo innamorate subito, non tanto per il gusto ma per la cremosità della schiuma, per farvi capire quando la spillano in questo pub la consistenza è proprio quella di un cappuccino. Deliziosa! E poi le persone sono molto più aperte e facilmente attaccano bottone. Infatti, anche se ci sono molti turisti, sono proprio gli irlandesi che cercano di interagire con gli stranieri e di divertirsi con loro. Qui ci sono persone che vengono da tute le parti del mondo (italiani e brasiliani vanno per la maggiore) e di qualsiasi fascia di età. Ad esempio la seconda sera abbiamo parlato circa un’ ora con una coppia di norvegesi cinquantenni, anche loro alticci… davvero simpatici.
 La sorpresa più grande però, è avvenuta il giorno dopo, quando ho aperto gli occhi e ho sentito Rita, la mia collega portoghese, che gridava: “Anna, look at!” Tutto bianco, aveva nevicato tantissimo e le strade erano coperte di neve. Usciamo per non perderci lo spettacolo e come delle bambine ci divertiamo a camminare nella neve cercando di non cadere! Come molti affermano, quando nevica effettivamente fa meno freddo, però c’è il problema che ti bagni i piedi che comunque non è una situazione piacevole… Perciò dopo un giro in O’ Connel Street e in Middle Abbey Street, cerchiamo riparo nel famosissimo museo della Guinness. E’ davvero simpatico, perché ha la forma di una pinta di birra e nel biglietto è compresa una birra omaggio che puoi spillarti tu (ti rilasciano anche l’attestato) o che puoi gustarti al bar all’ultimo piano che offre una vista di 360° sulla città. 

La sera poi ha nevicato nuovamente, la strada era una lastra di ghiaccio e abbiamo impiegato 50 minuti per ritirarci. La gente cadeva in continuazione e si divertiva pattinando o correndo con dei risciò che potevi noleggiare agli angoli delle piazze. E poi la cosa più incredibile, è che anche con la neve, le ragazze erano con il tacco tredici, minigonna e maglie a maniche corte! 


Questo viaggio anche se breve è stato davvero piacevole, spero di ripartire presto e di scoprire nuovi posti.
Per il momento il prossimo viaggio è il più bello, quello verso la mia Italia e il mio amore! 14 gg e sono di nuovo in Patria, mi brillano gli occhi dalla gioia.
Comunque anche qui lo spettacolo non è male. Infatti da quando sono tornata nevica in continuazione, sembra di vivere in un paese di montagna. Da meridionale doc per me la neve è come un evento eccezionale. Tra l’altro la città è già agghindata dagli addobbi di Natale e anche Rick ha già fatto l’albero!
Immaginatevi come è bello cenare con le luci dell’albero accese vicino la finestra mentre fuori cade giù tanta neve (forse anche troppa!).
Spero che vi sia piaciuto anche questo mio racconto, come sempre un bacio da Leeds.
Anna

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